Ci sono voluti 5 anni di coraggio per passare da una piccola parte, a metà, fino al totale della massa vinificata in anfora di questo Sangiovese di Castello di Albola. La scelta è caduta sul vigneto di Marangole (in particolare su una decina di filari dei 5 ettari totali), esposto a sud, sud-est a circa 400 metri di altezza. Il mosto fermenta con i propri lieviti e senza aggiunta di solfiti, macerando a lungo, per quasi 5 mesi nei vasi, dove torna dopo la svinatura. Ne risulta oggi un vino caldo ed ematico, ampio e accogliente, spiccatamente floreale, poi via via più dolce fino a sfiorare note di cacao. In bocca non si dimostra piatto, bensì mosso da un'instancabile indole acida, che lo rende forse il vino più vivo della tenuta, al netto dei tannini decisi e setosi che caratterizzano i vini di Radda in Chianti. Marangole (in vendita solo in azienda) non è l'unica Gran Selezione della tenuta chiantigiana di Zonin: dai 100 ettari vitati e dedicati al Chianti Classico - su un totale di 125 inseriti in 900 ettari di proprietà, che si sviluppano intorno ad una piccolo borgo di straordinaria bellezza - l'enologo Alessandro Gallo ottiene anche il Solatio e il Santa Caterina (oltre a 5 ulteriori etichette), grazie ad una dettagliata parcellizzazione per suolo, quota ed esposizione, che gli ha permesso di identificare le diversità peculiari di ogni appezzamento, valorizzate dai 10 diversi cloni di Sangiovese impiantati.
(ns)
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