Il Castello di Bolgheri è una delle realtà vitivinicole più significative dello scenario enoico bolgherese. Oggi, con 60 ettari a vigneto - coltivati in prevalenza a Cabernet Sauvignon e Franc, Merlot, Petit Verdot e Vermentino - e una produzione media di 130.000 bottiglie, ha iniziato il suo cammino nel competitivo contesto della costa livornese alla fine degli anni Novanta del secolo scorso e si trova all’interno dell’omonimo paese che dà il nome alla denominazione. Di proprietà della famiglia Zileri Dal Verme (che l’ha ereditata dai Della Gherardesca, uno dei casati simbolo della zona), l’azienda possiede ormai una dimensione stilistica conclamata nelle proprie etichette, fatta di precisione esecutiva e buona sintonia con il proprio territorio d’origine, contrassegnata dal forte temperamento mediterraneo e da una solida costanza qualitativa. Ne è una buona prova il suo Bolgheri Superiore, ormai costantemente tra le migliori etichette dell’areale. Ed anche la versione 2022 non delude. Al naso i profumi rimandano all’amarena, al ribes e ai mirtilli, e sono solcati da lampi balsamici e contrappunti speziati, con tocchi boisé a rifinitura. In bocca il vino ha buona concentrazione grazie ad una tessitura tannica articolata, che attraversa un sorso cremoso e appagante, congedandosi con un finale ancora largo e avvolgente, dai ritorni fruttati e balsamici, sempre accompagnati da richiami tostati.
(fp)
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