Ha note scure di frutta nera succosa e di sottobosco balsamico questo Chianti Classico Gran Selezione Millennio 2020. In bocca però si ingentilisce, con tannini vellutati, note di ciliegia, vaniglia e pepe bianco e un lungo sorso sapido che aggiunge note iodate e floreali alla sua chiusura. Un vino pensato per uscire solo nelle annate migliori, dalle uve migliori, delle parcelle migliori della tenuta, la quale si trova a Gaiole in Chianti, nella zona di Monti. Qui, nel castello che ha oltre 1000 anni, risiede la famiglia Ricasoli- Firidolfi, discendente di quel Ricasoli che ha scritto la storia del Chianti Classico: lo stesso nonno dell’attuale proprietario - Luigi Ricasoli-Firidolfi - è stato fra i fondatori del Consorzio dei Produttori nel 1924. Una storia colma di vino e ad esso vocato, insomma, che oggi coltiva i vitigni tradizionali del territorio (Sangiovese, Malvasia Nera, Colorino, Malvasia bianca del Chianti e in aggiunta il Merlot) su 36 ettari di vigneto, insieme ad ulivi. 200 ettari di proprietà totali che si dipanano dal castello medievale, posto tipicamente sulla sommità del poggio. Nelle sue cantine ancora oggi si vinificano le 100.000 bottiglie che l’azienda produce, suddivise in poche etichette, 6 in tutto. Comprendono un Merlot in purezza e un Sangiovese spumantizzato, e poi 3 versioni di Chianti Classico (annata, Riserva e Gran Selezione) e immancabile, il prezioso Vin Santo del Chianti.
(ns)
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