Il Castello di Perno si affaccia sulle colline a vigneto della sottozona omonima, 190 ettari di estensione che la pone in termini di ampiezza al terzo posto dopo Bussia e Bricco San Pietro. Ma il Castello di Perno è anche un importante tassello della storia della cultura italiana: fu sede, infatti, della Casa Editrice Giulio Einaudi, residenza per lo studio e l’attività artistica degli scrittori einaudiani e teatro di seminari e incontri tra le più grandi personalità della cultura del Bel Paese all’alba del dopoguerra. Attualmente di proprietà di Gregorio Gitti, il Castello di Perno è sede di un progetto enologico che si affianca a quello di farlo tornare ad essere una "casa per la cultura", con particolare attenzione alle arti contemporanee. Dal lato dei vini, invece, il portafoglio etichette del Castello di Perno, pur rispettando la tradizione, intesa come patrimonio di tecniche e conoscenze specifiche di un terroir storico, la interpreta attraverso una sensibilità “neoclassica”, che vuole rinnovarsi nel tempo, con la consapevolezza che i vini nascono, invecchiano e migliorano, come gli stessi uomini. Il Barolo Castelletto 2016, affinato per 18 mesi in legno grande, aromaticamente propone nuance floreali che rimandano alla zagara, poi bacche scure, macchia mediterranea, liquirizia e vaniglia. Il sorso è avvolgente e succoso e si allunga agile spinto da una vigorosa e continua acidità.
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