I vini del Castello di Spessa vantano un “ambassador” d’eccezione: Giacomo Casanova, che nel 1773 fu ospite di questo palazzo le cui origini si perdono nella notte dei tempi, e che fu dimora della nobiltà friulana per secoli. Una storia che si intreccia con la viticoltura, posto che con le uve dei vigneti del Castello si produceva vino fin dal XIII secolo, definito dal Casanova nelle sue memorie “di qualità eccellente”. Oggi l’azienda si estende su quasi cento ettari circa di vigneto suddivisi tra Doc Collio (28 ettari) e Friuli Doc Isonzo (70 ettari) e dominati dalla residenza storica che, oltre a camere di charme, cantine e ristoranti vanta una spa declinata sul vino (Vinum Spa). In vigna l’approccio della proprietà, acquisita nel 1987 dalla famiglia Pali, è green con una marcia in più: il Castello di Spessa infatti aderisce al progetto “api in vigna” con lo scopo di favorirne il ripopolamento sul Collio. Tra le proposte della linea Collio spicca Santarosa, un Pinot Bianco 100% che, dopo la fermentazione in vasche di acciaio, affina in parte in barrique e in parte in acciaio sulle fecce nobili dalla vendemmia (che per l’etichetta in oggetto avvenne a inizio settembre) fino a marzo. Dal bouquet inteso, Santarosa sprigiona note floreali e di frutta tropicale con sentori di crosta di pane; aromi che si ritrovano, insieme a note di mela, acacia e pera, anche in un sorso che risulta vellutato e persistente.
(Cinzia Meoni)
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