Un luogo votato al bello. Intanto perché il Castello, ex fortezza del XII secolo, è stupendo sul piano naturale e storico. E poi perché la proprietà è dalla metà degli anni ’80 in mano all’artista Sandro Chia, capace di un celere e mirabile restauro e della messa a dimora di nuove vigne nei terreni da tempo incolti. Una realtà produttiva legata ad un grande nome fuori dal mondo del vino, come non è infrequente trovare tra le colline di Montalcino. Oggi l’azienda conta su 30 ettari a vigneto per una produzione annua di 150.000 bottiglie - a cui si affianca anche la proprietà, dal 1999, di podere Ghiaccio Forte in Maremma, 13 ettari a vigneto - ed è condotta dal figlio dell’artista Filippo e da Stefano Martini, figlio dello storico cantiniere del Romitorio Franco. I vini hanno uno stile ben definito e sobriamente moderno, a svelare il carattere più ammaliante e robusto del Sangiovese di Montalcino, dall’impatto aromatico intenso e dal gusto avvolgente e contrastato. Elementi che si ritrovano tutti nel Brunello di Montalcino Riserva 2013, oggetto del nostro assaggio. Un vino che propone profumi di frutta rossa fragrante accanto a cenni di erbe aromatiche e tocchi leggeri affumicati e speziati. In bocca, lo sviluppo è potente e serrato, ma è il nerbo salino più che il volume estrattivo a farla da padrone, lasciando continuità e ritmo al sorso che si congeda con ritorni fruttati e balsamici.
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