Affinato per otto mesi in cemento, il Dolcetto Vigna Scot 2017 profuma di frutti di bosco rossi e neri con tocchi di erbe aromatiche e spezie, dai delicati richiami floreali a rifinitura. Il sorso è immediatamente piacevole, dai tannini sfumati, dallo sviluppo succoso e intenso e dal finale croccante con accenti balsamici. I fratelli Alfio, Giuseppe e Laura Cavallotto gestiscono con grande passione alle porte di Castiglione Falletto la loro azienda di famiglia, nata nei primi anni Settanta del secolo scorso, che conta oggi su 25 ettari a vigneto, condotti a biologico e posti quasi tutti sullo storico Cru Bricco Boschis, dove si produce una gamma di vini distribuita su 110.000 bottiglie complessive, all’insegna delle denominazioni più significative dell’areale. Si tratta di etichette di bella personalità, all’insegna di una cifra coerente e rigorosa di stampo tradizionale, capace di trascinare mente e palato in sensazioni antiche, senza mai cedere agli eccessi stilistici, che hanno pure caratterizzato la produzione barolista nella prima decade del Nuovo Millennio. La cantina dei Cavallotto, ormai tra i marchi di riferimento del Barolo, prosegue anche nel suo percorso per una viticoltura sostenibile a tutto tondo e dopo l’abbandono della chimica in vigna in tempi non sospetti, oggi l’attenzione è rivolta verso l’eliminazione anche dei composti permessi nella conduzione biologica, come il rame.
(are)
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