Il nome di questa realtà ormai ben consolidata nel panorama della spumantistica made in Italy, si ricollega ad un antico matrimonio, celebrato nel 1673, fra Livia Teresa Cesarini e Federico Sforza di Santa Fiora da cui nacque il casato dei Cesarini Sforza. Sono, invece, oltre cinquanta, gli anni di esperienza nella spumantistica di Cesarini Sforza, oggi passata nell’orbita del colosso trentino Cavit, che è stata tra le prime cantine a scommettere sul patrimonio viticolo della Regione e sul potenziale delle bollicine di montagna. L’azienda con sede a Trento mette sul mercato una produzione di 1.500.000 bottiglie, ottenute dalle uve provenienti dalla Valle di Cembra, dalla Valsugana e dalla Vallagarina, con alcune delle sue Cuvée stabilmente tra le più significative prodotte a ridosso delle Dolomiti. Senza girarci intorno, un rappresentante di assoluto rilievo del Trento Doc, denominazione che con sempre maggiore consapevolezza svolge un ruolo fondamentale nella spumantistica italiana con rifermentazione in bottiglia, anche approfittando di un trend che vede le bollicine italiane sempre più ambite nei mercati internazionali. L’Aquila Reale Riserva 2009, matura in parte per 12 mesi in barrique prima di restare in bottiglia sui lieviti per 72 mesi. I suoi profumi evidenziano note di frutta candita e crosta di pane, ad anticipare uno sviluppo gustativo ricco, avvolgente e ben contrastato.
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