Appartiene alla pregiata linea 1673, l’anno di nascita ufficiale del casato grazie al matrimonio tra la duchessa Livia Teresa Cesarini e il fascinoso e raffinato Federico Sforza di Santa Fiora, ramo toscano degli Sforza. Un Pinot Nero al 100 per cento, prodotto con piccolissime partite di uve provenienti dai vigneti più vocati della Valle di Cembra. Qui, due secoli fa la casata iniziò a coltivare i vigneti di proprietà. L’antica eredità di famiglia venne tramandata di padre in figlio per generazioni, fino a quando nel 1974 Lamberto Cesarini Sforza fondò assieme ad alcuni amici l’azienda vinicola a cui diede il nome del casato d’origine. Nel 1985 la decisione di produrre il primo (e finora unico) rosé di metodo classico della gamma. Le vigne si trovano tra i 450 e i 670 metri di altezza e le uve sono raccolte a mano nella prima decade di settembre. Dopo la pressatura soffice avviene la fermentazione a temperatura controllata in serbatoi di acciaio inox e l’affinamento sulle fecce per otto mesi circa. Dopo la rifermentazione in bottiglia, il vino riposa sui lieviti per almeno 60 mesi. Bere il Cesarini Sforza 1673 Rosé è un po’ come assaporare una storia antica, raffinata e setosa. Nella vendemmia dell’annata 2015, il vino assume sfumature del rosa antico delicato. Le note olfattive regalano intensi sentori di frutti di bosco, seguite da una pienezza palatale accompagnata da freschi guizzi di rosa canina, ciliegia matura e marzapane.
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