Proprietà della famiglia Manoncourt dal 1892, Château-Figeac - Premier Grand Cru Classé fin dalla nascita della denominazione Saint-Émilion - vanta la coltivazione della vite fin dal II secolo d.C. A prendere in mano lo Château nel 1947 fu Thierry Manoncourt, tornato dalla guerra e completati gli studi. Pensava di stare lì solo un anno e invece è rimasto tutta la vita, divenendo un artefice del successo mondiale dei vini di Bordeaux. Ha studiato i terreni, vinificato le uve separatamente e trovato la loro migliore espressione in un blend a prevalenza di Cabernet - più adatto ai suoli di Figeac - insolito e unico a Saint-Émilion dove è il Merlot a prevalere. “Proseguiamo il lavoro di mio padre - racconta Blandine de Brier Manoncourt - innovando, dando attenzione ad ogni vite e applicando questa stessa precisione in cantina”. Tuttavia a Château-Figeac precisano che è il vino a guidare il nuovo impianto produttivo (2021) e non viceversa. Château-Figeac 2019, molto elegante e fine, è già equilibrato. Brillante e intenso con sfumature rosso amaranto, al naso è floreale, di rosa e lavanda, ma non mancano visciole, more, macchia mediterranea e note agrumate e speziate di pepe e noce moscata. All’inizio il sorso ha la suadenza del Merlot, mora e ribes nero; poi arrivano la grafite del Cabernet Franc e l’esplosione del Sauvignon, foglie di tè e frutta nera. Il tutto “avvolto” dalle spezie del legno.
(Clementina Palese)
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