A Buckingham Palace bevono i vini di Château Latour-Martillac della denominazione Pessac-Léognan dal 1936. Il nome riferito alla torre del XII secolo che si trova nel cortile, l’azienda bordolese nasce con una vocazione bianchista poi virata nei primi anni 40 del secolo scorso sui rossi di taglio bordolese, fino a ridurre a 10 ettari sui 45 totali gli ettari dedicati alle varietà a bacca bianca (Sémillon, Sauvignon Blanc e Muscadelle). Forte l’attenzione alla sostenibilità dal vigneto - due sono le certificazioni conseguite - fino al packaging con scelte oculate e documentate, passando per le pratiche di cantina, rinnovata nel 1989. Lo Château produce varie linee con nomi differenti. Per produrre la linea più alta Latour-Martillac - per bianchi e rossi - vengono selezionati ogni anno i migliori lotti delle uve provenienti dalle migliori parcelle. Una selezione drastica che viene governata direttamente dai fratelli Tristan e Loïc Kressmann (discendenti del fondatore) e da Valérie Vialard, l’enologa, con il sostegno di consulenti esterni, come è stato Denis Dubourdieu. La 2021 è considerata una buona annata per questo Grand Cru Classé de Graves. Al naso colpisce una nota di rosmarino quasi pungente insieme a lavanda e cedro che flette in chiusura su una mandorla quasi amara. In bocca l’acidità e la salinità spiccate vengono bilanciate da un frutto di pari intensità, risulta tattilmente gessoso.
(Clementina Palese)
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