Un bel Sangiovese “purosangue” questo Rosso di Montalcino Rossofonte 2019, che, complice un’annata di bello spessore, esce davvero bene, dando vita ad un vino dai profumi intensi di frutti rossi ed erbe di campo, appena accentati da tocchi di grafite. In bocca, il sorso è succoso, continuo e ben contrastato nel tipico fraseggio tra acidità e dolcezza, che è la caratteristica fondamentale del Sangiovese di Montalcino. Sono i fratelli Lucia e Paolo Banchini con il più recente arrivo in azienda dei figli di Paolo, Alex ed Ester, a condurre questa realtà che è nata a negli anni Ottanta del secolo scorso grazie al lavoro del padre Giuseppe. Siamo nel settore sud-est di Montalcino, e la cantina conta su 40 ettari vitati per una produzione di 300.000 bottiglie. I vigneti dimorano in vari appezzamenti, posti tra Castelnuovo dell’Abate, l’abbazia di Sant’Antimo e la strada che riconduce a Sant’Angelo in Colle, e rispondono ai nomi di “Ferraiole”, “Egle”, “Contessa”, “Colombaio” e “Vigna di Pianrosso”. Le uve sono vinificate separatamente e successivamente assemblate (tranne quelle di “Vigna di Pianrosso”, che danno vita al Cru di Brunello omonimo) a produrre vini generosi, dalla cifra stilistica sobriamente moderna, di non trascurabile potenza e dal carattere ben definito, che trova una ulteriore salvaguardia in affinamenti soprattutto in legno grande e cemento a seconda della tipologia delle etichette.
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