Ciacci Piccolomini d’Aragona non ha certo bisogno di molte presentazioni. La storia di questo casato e della cantina è celeberrima, tanto che le origini della tenuta risalgono al XVII secolo, mentre l'attualità è condotta con autorevolezza dalla famiglia Bianchini. Siamo nel quadrante sud-ovest di Montalcino, nei pressi dei borghi di Castelnuovo dell’Abate e di Sant'Angelo in Colle. Una porzione dell'areale di Montalcino che brilla per essere uno dei migliori e dove i terreni, sassosi e di medio impasto, ospitano vigne con esposizioni straordinarie, che danno Brunello di grande forza. Questa volta però non parliamo della produzione tipica di Montalcino, ma di un nuovo progetto aziendale che ha raccolto attorno ad un vino Ciacci Piccolomini d’Aragona e il Gruppo Meregalli che, attraverso le loro rispettive aziende di Montalcino e di Gavorrano in Maremma (Tenuta Fertuna) hanno fatto nascere “385”. Si tratta di un base Sangiovese, blendizzato con Merlot, Ciliegiolo e Syrah alla cui realizzazione hanno partecipato Alex Bianchini, Paolo Rivella e Maurizio Castelli. Il nome, 385, rappresenta i metri sopra il livello del mare dove ha sede la nuova società, a Castelnuovo dell’Abate, nel palazzo Vescovile del XVII secolo, indirizzo storico di Ciacci Piccolomini d’Aragona. La versione 2016 è aromaticamente intensa, tra frutta rossa, tabacco e spezie, e dalla progressione gustativa polposa ed avvolgente.
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