La storia si tocca con mano, da queste parti. Senza praticare il minimo sforzo, oltretutto, visto che la cantina non perde battuta per ricordare le vicende che hanno marcato questo lembo di terra, non soltanto agronomicamente o enologicamente. A partire dal nome aziendale, riferito all’eroico condottiero (poi tornato al lavoro nei campi, dopo la vittoria sugli Equi), e continuando con i nomi dei vini: dall’Ercole fino al Castore o al Polluce, che rimandano ai templi edificati sull’acropoli cittadina di Cori, allocata ai piedi dei Monti Lepini. Onore al merito, quindi, a questa cooperativa che dal 1947 unisce le forze di molti viticoltori della zona (al momento i soci sono centoventi, minimo storico ma non qualitativo), tutti attenti all’ecosostenibilità ambientale: tant’è che da quest’anno l’azienda godrà della relativa certificazione biologica. A guidarla c’è Nazzareno Milita, agronomo, coadiuvato in fase di vinificazione dagli enologi Fabio Bigolin e Carlo Morettini. La passione per il territorio, per l’appunto, li ha portati a migliorare sempre più i risultati sul Bellone e sul Nero Buono di Cori, come dimostrato proprio dall’Ercole: concentrato e segnato da timbri fruttati e speziati che muovono dalla confettura di mora fino alle amarene sotto spirito, per chiudere con toni minerali, di frutta secca e di tè nero. Bocca dal tannino ancora puntuto, ma larga e avvolgente.
(Fabio Turchetti)
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024