Col d’Orcia, 500 ettari di estensione complessiva per quasi un quinto coltivati a vigneto nel versante sud di Montalcino, per una produzione che si attesta sulle 800.000 bottiglie, è dimensionalmente piuttosto insolita per il territorio. Di proprietà della famiglia Marone Cinzano fin dal 1973, dal 2010 a conduzione biologica e in tempi più recenti a biodinamica, è stata capace di guadagnarsi un posto di primaria importanza nel ricco e variegato panorama della denominazione, grazie soprattutto a scelte stilistiche sobrie e rigorose e ad una costante e solida radicazione sui canoni produttivi della tradizione. Non fa specie quindi ritrovare la firma dell’azienda con sede a Sant’Angelo (insieme a Capanna, Caprili, Il Poggione) anche nelle etichette del Moscadello, il vino più antico dell’areale, unica produzione enoica tra i colli di Montalcino, prima dell’arrembante successo del Brunello, ed oggi purtroppo scomparso dal portafoglio prodotti della maggioranza delle cantine di Montalcino. Il Moscadello di Montalcino Vendemmia Tardiva Pascena 2013, affinato sei mesi in barrique nuove e sei mesi in bottiglia, ha naso estremamente fruttato e floreale, con note di pesca e di rosa in evidenza, rifinite da intense nuance di miele e leggeri tocchi speziati. In bocca, l’attacco dolce non è mai stucchevole, mentre lo sviluppo è vivace, grazie alla presenza di una piacevole e puntuale vena acida.
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