La casa ilcinese dei Marone Cinzano ha storia lunga e illustre. Basterebbe a dirlo il tesoro custodito nel forziere delle cantine: 50.000 bottiglie “old”, con profondità che supera largamente il mezzo secolo e testimonia, senza sconti, la bontà di vigne (per tutte il cru Poggio al Vento, papà della notissima Riserva) e lavoro, basi del patrimonio di quest’azienda. Gloriosa e dalle radici profonde, come si diceva, ma orientata decisamente al domani, e allineatasi con tempestività alla scelta del biologico e della custodia del territorio, anche attraverso la scelta di una viticoltura ecocompatibile. Divertente e stimolante, per una volta, uscire dal seminato più classico della label - i suoi Brunello - per lasciar spazio invece a un Rosso. Ma a un Rosso speciale: il Banditella, che l’azienda stessa definisce, con palese ammiccamento, “preview di un futuro Brunello”. Selezione da vigne del versante sud (Sant’Angelo) di vent’anni circa d’età, fermentato e macerato (senza paura di estrarre) in acciaio, sosta in legni di diverso formato per un anno, prima di approdare in bottiglia. Ha struttura e ampiezza da…Brunellino, appunto (ma neppure tanto “ino”) e un fruttato tipico, pieno, appena venato – ma non velato – dal contributo dei fusti d’affinamento. Solido e incisivo al gusto, ha buona acidità, e tutte le stimmate per ambire, anche lui, a un posto futuro nel caveau dei vini di lunga vita.
(Antonio Paolini)
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