A Neive la famiglia Lequio porta avanti, di padre in figlio - ed oggi Collina Serragrilli è gestita da Rosanna Lequio e dal marito Bruno Piernicola - una consolidata tradizione vitivinicola, che è passata dalla produzione e vendita di uve e vini a terzi, fino all’imbottigliamento in proprio. I vigneti insistono, in prevalenza, sul Cru Sorì Serragrilli, dove sorge anche la cantina, da cui esce oltre al Barbaresco omonimo, oggetto del nostro assaggio, anche una versione dal Cru Starderi. Nel portafoglio etichette aziendale non mancano neppure un Barolo una Barbera e un Dolcetto d’Alba, per una produzione complessiva di 100.000 bottiglie. Gli ettari coltivati a vigneto occupano in tutto una superficie di 15 ettari, mentre gli invecchiamenti dei vini sono condotti sia in legno grande che in barrique e tonneau, per uno stile delle etichette aziendali solido, generoso e non privo di carattere. Il Barbaresco Serragrilli 2020 matura solo in barrique, per 18 mesi, e tonneau per un altro anno e mezzo. I suoi profumi inizialmente rimandano alla macchia mediterranea, e alla terra, poi gli aromi virano su un rigoglioso fruttato, con tocchi di tabacco, eucalipto, spezie e liquirizia. In bocca il sorso è mosso da buona freschezza acida e la trama tannica risulta fitta e nervosa, con lo sviluppo a rimarcare la polpa fruttata, terminando in un lungo finale dai ritorni fruttati, speziati e balsamici.
(are)
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