Colline Albelle è una piccola realtà appena nata a Riparbella su volontà di Dilyana Vassileva e Irena Gergova, due signore bulgare già produttrici di vino in patria, cui si è affiancato Julian Reneaud, enologo francese, toscano di adozione. Il nome della cantina, rimando al paese che l'accoglie, celebra dei terreni tipici di quel lembo di Maremma: suoli tufacei, sabbiosi, chiari...albelli, da albus - bianco, potenzialmente ottimi per la viticoltura; suoli freschi, sostenuti da fonti di acqua sotterranei, e posti a 300 metri s.l.m.. Il paesaggio ancora integro ha spinto i 3 soci a gestire la proprietà a regime biologico, a ripristinare la biodiversità dei boschi e ad imbastire il futuro orto, del casale in ristrutturazione, secondo i principi della permacultura. C'è da aspettare ancora un po', quindi, prima di avere un quadro completo di questa nuova realtà. Anche perché ad oggi sono usciti solamente due dei 5 vini che sono attualmente in progetto: il Vermentino Inbianco e il Merlot Inrosso, etichette che puntano sulla freschezza di aromi e sull'accessibilità del sorso. Il Vermentino, a dire il vero – affinando in minima parte in barrique - ha una struttura morbida e burrosa, concentrata di salinità e dal finale citrino, con un ventaglio aromatico intenso di cedro candito, pesca matura, fiori di acacia e vaniglia. Un vino denso, che si s'addice più ad una abbinamento gastronomico, che ad una bevuta spensierata.
(ns)
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