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Consorzio Collio 2024 (175x100)
EDITORIALE

Collio: le radiose giornate di maggio

Era il 31 maggio 1964 quando nacque il Consorzio Tutela Vini Collio: il prossimo 31 maggio 2024 saranno 60 anni da quella semplice firma, che ne suggellava l’atto notarile di costituzione. Nel mezzo una storia densa e articolata - in cui i figli dei contadini sono agronomi ed enologi con gli occhi rivolti all’estero - che ha collocato il Collio e i suoi vini tra le punte di diamante dello scenario enoico nazionale ed oggi, anche grazie al ritrovato appeal dei vini bianchi, tra i territori più significativi dell’enologia tricolore. Un percorso che si è dipanato nella valorizzazione della viticoltura, ma anche del suo territorio, unico per tante ragioni, a partire dalla sua particolare collocazione di confine: qui si parla la lingua italiana, la lingua friulana e quella slovena. Un prezioso mosaico di espressioni tra antichi vigneti, piccoli borghi, riserve naturali e boschive, capace di far interagire in un circolo virtuoso vino, gastronomia, arte, storia e bellezze naturali, anche grazie all’importante lavoro di sinergia dell’ente regionale PromoTurismoFVG. Un microcosmo dalla storia millenaria, ricco di differenti tradizioni, che poggia le sue radici su terreni anch’essi particolari, le ormai note stratificazioni di marne ed arenarie, che qui prendono il nome di “ponca” (o Flysh). Uno spicchio di Friuli Venezia Giulia che si estende in provincia di Gorizia, tra le Alpi Giulie, il Mar Adriatico e i confini con la Slovenia. Un’area delimitata da 8 dei 25 comuni della provincia goriziana - Capriva, Cormòns, Dolegna del Collio, Farra d’Isonzo, Gorizia, Mossa, San Floriano del Collio e San Lorenzo Isontino - costituita da una serie di rilievi eocenici e paleocenici, intervallati da strette e piccole valli, sotto l’influenza del mare Adriatico e la protezione delle montagne. Una terra preziosa: un traguardo importante.

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