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COMPIE 150 ANNI LA LAGEDER, CHE HA SEGNATO LA RINASCITA DELLA VITICOLTURA ALTOATESINA

Quest'anno ha 150 anni la Cantina Lageder di Bolzano, un arco di tempo che ha visto il susseguirsi di cinque generazioni familiari. Alois Lageder, classe 1950, è uno tra i più noti produttori di vino in Italia e la sua fama si estende anche al di fuori del territorio nazionale. E’ considerato il precursore di una nuova immagine dell’Alto Adige ed ha contribuito alla crescita dell’economia vitivinicola altoatesina in maniera rilevante.

Il suo impegno si fonda sulla ricerca della qualità, consapevole di un lavoro che si compie assieme alla natura e non contro di essa: “i nostri vini - spiega - sono l’espressione della simbiosi tra essere umano e ambiente naturale, sviluppo e tradizione”. Per il futuro, Lageder si appresta a affrontare la sfida dell’energia pulita: “siamo agli inizi dell’era del solare - dice - e dobbiamo prepararci all’abbandono delle tradizionali fonti energetiche puntando sull’energia alternativa. In piena coerenza con questa sfida, tutti i processi lavorativi dell’azienda vinicola rinunciano all’utilizzo di combustibili fossili, sostituiti da soluzioni innovative a basso consumo energetico, come i collettori solari per la produzione di corrente elettrica in funzione già dal 1995”.

Ma anche nel vigneto si prepara il terreno per il futuro. Secondo Lageder, il segreto per ottenere vini di carattere risiede “in una terra viva”. “E’ di estrema importanza - commenta - percepire i segni della natura, sentirli e saperli interpretare”. Dal 2004, un terzo della coltivazione vinicola dell’azienda altoatesina avviene secondo il metodo di lavorazione biodinamica. Lo scopo è di riuscire ad estendere la qualità in ogni settore: “mi oppongo alla globalizzazione che massifica - dice Lageder - preferisco attingere da quell’enorme potenziale di qualità e carattere regionale presente in Alto Adige per garantire il successo del nostro vino nel futuro”.

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