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Con il decreto della Regione, diventa realtà il Distretto Rurale del Chianti: sette Comuni, la Fondazione per la tutela del Territorio del Chianti Classico e i Consorzi del “Gallo Nero” e dell’Olio Dop Chianti Classico uniti per la promozione

Italia
Nasce ufficialmente il Distretto Rurale del Chianti, unione di 7 Comuni del Territorio e del Consorzio del Chianti Classico

“Fare sistema per attrarre investimenti e promuovere la qualità territoriale, con l’obiettivo comune di favorire l’integrazione economica e sociale, culturale e turistica, nel rispetto della conservazione e riproduzione degli equilibri naturali e arrivare a una programmazione condivisa degli interventi”: è con questo obiettivo che, nel corso dello scorso novembre, il Consorzio Vino Chianti Classico, insieme a Consorzio Olio Dop Chianti Classico, Fondazione per la tutela del Territorio del Chianti Classico e sette comuni dell’area del “Gallo Nero” hanno siglato l’accordo che ha dato il via al progetto del Distretto Rurale del Chianti (https://goo.gl/pWoF36). Settore pubblico e attori privati, quindi, che hanno deciso di unire le forze, nelle parole del Presidente del Consorzio Vino Chianti Classico Sergio Zingarelli, per “favorire l’integrazione economica e sociale, culturale e turistica, nel rispetto della conservazione degli equilibri naturali e arrivare a una programmazione condivisa degli interventi”, e un progetto che oggi, con decreto della Regione Toscana, è ufficialmente divenuto realtà, con il riconoscimento dell’organismo da parte dell’ente regionale. Il Distretto Rurale del Chianti, che si aggiunge a quelli della Lunigiana, della Maremma, a quello rurale-vivaistico ornamentale della provincia di Pistoia, a quello floricolo interprovinciale di Lucca e Pistoia, al distretto rurale forestale della montagna pistoiese e a quello di Montalcino e San Giovanni d’Asso, si pone dunque da oggi come referente ufficiale del territorio, e un punto di riferimento tramite il quale attuare progetti e politiche di sviluppo concertati e che utilizzino risorse sia interne che esterne agli enti che ne fanno parte. E con una forma di governance duale, dato che sarà ripartita tra un’Assemblea a partecipazione aperta, il cui compito sarà quello di elaborare piani quinquennali economico-territoriali, e un’Associazione, che ne attuerà la realizzazione.

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