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“CONTRO IL PARCO EOLICO RICORREREMO AL TAR”: IL COMITATO PER LA DIFESA DELL’AMBIENTE DI SCANSANO, CHE VEDE TANTI VIGNAIOLI IMPEGNATI, SI MOBILITA PER BLOCCARE IL PROGETTO DI COSTRUZIONE DI DIECI GIGANTESCHE TORRI SULLA DORSALE DI MURCI

“Ricorreremo al Tar contro la realizzazione del Parco eolico di Murci, che se realizzato causerà gravissimi danni ambientali e paesaggistici in una delle zone più belle e incontaminate della Toscana”: così il Comitato per la Difesa dell’ambiente di Scansano risponde alla convenzione firmata tra il Comune e la ditta incaricata di realizzare l’opera. Il progetto prevede la costruzione di una decina di altissime torri in località Poggi Alti a Murci, una zona ricca di valenze ambientali, paesaggistiche e archeologiche, nel cuore del terroir del Morellino di Scansano.

Secondo il Comitato la realizzazione di questo progetto significherebbe un duro colpo per il territorio, con squilibri climatici che causerebbero danni alla flora e alla fauna, nonché alle coltivazioni e ai vigneti. Per non parlare dello scempio paesaggistico, con ricadute sull’immagine di tutta la zona, da alcuni anni rivalutata dal punto di vista turistico anche grazie ai produttori di vino che qui hanno investito milioni di euro. Contro il parco eolico si é da tempo allertato il Comitato per la Difesa dell’ambiente di Scansano, formato da numerosi abitanti, dagli agriturismi, da molti vignaioli della zona - tra gli altri il Consorzio del Morellino di Scansano, Biondi Santi, Frescobaldi, Cinelli Colombini, Le Pupille - che ha raccolto le firme per il blocco del progetto e ha inviato lettere di protesta agli organi competenti di Provincia, Regione e Ministeri. Ora il passo successivo sarà il ricorso al Tar della Toscana.

Del Comitato per la Difesa dell’ambiente di Scansano fa parte anche Jacopo Biondi Santi, griffe storica del mondo del vino e proprietario del Castello di Montepò a Scansano - fortezza medioevale di grande fascino architettonico ed enorme valore monumentale - che molto ha fatto per il recupero di quest’area: “Siamo di fronte ad un pericolo gravissimo - spiega Jacopo Biondi Santi - Se questo progetto venisse portato a termine, andrebbe a deturpare il paesaggio, gravato oltretutto da vincoli storico-ambientali, di una delle zone più belle e amate della Toscana, per un risultato davvero scarso in termini di produzione energetica”.

Il parere negativo del Comitato per la Difesa dell’ambiente di Scansano sulla realizzazione del parco eolico non deriva ovviamente da un atteggiamento contrario allo sfruttamento di energie rinnovabili, ma ricade sulla scelta del luogo in cui si intende realizzarlo: troppo invadente e impattante per un’area che da sempre si distingue per il suo appeal naturalistico, oltre che per le emergenze storico-archeologiche (sono state trovate proprio qui le rovine dell’antichissimo Castello del Cotone). E tutto questo per niente, visto che l’energia eolica prodotta in Italia va a coprire appena lo 0,4% del fabbisogno nazionale, a fronte della distruzione dei luoghi più belli, suggestivi e silenziosi del nostro Paese. Ecco perché l’eolico è considerato una tecnologia ormai matura ed in via di dismissione dai Paesi più avanzati. “Impianti di questo tipo - prosegue Biondi Santi - possono andare bene in altri contesti, meno antropizzati, non certo per un territorio privilegiato dai turisti, soprattutto appassionati del buon vino, che qui intorno vengono a visitare cantine e vigneti progettati nel più assoluto rispetto per il paesaggio e l’ambiente”.

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