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CONVEGNO SULLA FIGURA DI BETTINO RICASOLI A CASTELLO DI BROLIO NEL CUORE DEL CHIANTI CLASSICO: “RIVEDERE SISTEMA DI DENOMINAZIONI E NON CONSIDERARE I DISCIPLINARI COME “DOGMI IMMODIFICABILI”: COSÌ IL PRESIDENTE CONFAGRICOLTURA, FEDERICO VECCHIONI

Italia
Federico Vecchioni, presidente di Confagricoltura

Semplificazione amministrativa, accesso a strumenti normativi validi, innovazione, informazione e soprattutto un’adeguata progettualità. È questo, per il presidente della Confagricoltura, Federico Vecchioni, ciò che serve al sistema vitivinicolo italiano per superare l’attuale momento di crisi. “L’attuale normativa nel settore vitivinicolo, è molto complessa e variegata - ha detto il presidente nel convegno “Bettino Ricasoli: il suo disegno e la sua attività nella congiuntura degli anni 2000”, tenuto oggi nel cuore del Chianti nel Castello di Brolio, con la regia del Consorzio del Vino del Chianti Classico - una semplificazione è necessaria e potrebbe, innanzitutto, essere fatta omologando le procedure di gestione fra le Regioni e fra i diversi enti preposti, migliorando contestualmente anche la comunicazione fra i sistemi operativi”.

Possibilità per continuare ad essere competitivi possono giungere dagli strumenti messi a disposizione dalla Commissione europea con la nuova Ocm vino.

“Abbiamo fondi per investire nello sviluppo di nuovi prodotti, nuovi processi e nuove tecnologie produttive - ha detto Vecchioni - per ristrutturare i nostri vigneti e per promuovere le nostre produzioni nei Paesi Terzi. L’Italia, nel suo piano di supporto nazionale, ha dato spazio a queste tre misure: dovremmo essere bravi a non disperdere le risorse assegnate a coordinare le azioni fra attori della filiera e fra regioni amministrative”.

Vecchioni ha parlato anche di denominazioni e disciplinari: “le denominazioni sono certamente valide per la nostra struttura produttiva - ha spiegato Vecchioni - ed il loro valore per il settore è fondamentale non solo dal punto di vista economico. Ma il sistema va rivisitato e perfezionato. E i disciplinari non possono essere considerati dogmi immodificabili. Sono un ottimo strumento di controllo della produzione e di garanzia per i consumatori, ma non possono diventare una camicia di forza per gli imprenditori”. “Anche perché se continuiamo su questa strada - ha aggiunto con una battuta - finiremo per avere più Doc, Docg, Igt, Dop e Igp che imprese agricole e lavoratori”.

“Oggi è necessario sistematizzare e riorganizzare il sistema territoriale. Magari recuperando l’approccio severo ed allo stesso tempo moderno che utilizzo il Barone Ricasoli per rendere grande il Chianti. La visione moderna del Barone potrebbe insegnarci molto - ha concluso il presidente - innovare e valorizzare potrebbe ancora una volta essere la Ricetta giusta per dare una nuova spinta al settore”.

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