Si potrebbe dire che tutto nasce negli Anni 60, quando un “piccolo seme” è stato quello che ha portato alla nascita della Riserva Coppo Alta Langa Docg Millesimato, uno Spumante brut metodo classico vanto dalla famiglia che da generazioni gestisce l’azienda di Canelli (Asti). «Mio nonno Luigi - racconta il nipote che porta lo stesso nome del nonno - è stato il primo in Italia a importare lo Champagne Henriot: fa una fermentazione alcolica in barrique ed è stata ripresa per il nostro Alta Langa». Questa la particolarità della Riserva Coppo: fa la prima fermentazione in piccole botti di rovere e un affinamento sulle fecce fini per nove mesi con frequenti batonnages. Riposa sui lieviti tra i 48 e i 60 mesi. Il Pinot nero arriva dai vigneti della collina Sant’Antonio, zona vocata di Canelli, sopra i 300 metri. Una parte dello Chardonnay da Perletto, paesino nel cuore dell’Alta Langa. L’etichetta nasce nel 1984; nel 2010 entra nella denominazione Alta Langa. Quest’anno è la 10ª vendemmia. In etichetta il marchio che contraddistingue la famiglia Coppo: un putto che cerca di fermare l’allegria di un vino troppo briodo. È la stilizzazione di una statua lignea che fu regalata da un artista di Bergamo al capostipite, il bisnonno Piero, fondatore azienda. La Riserva Coppo Alta Langa ha un perlage finissimo e sentori belli di pane. Provato con una pizza di Enkir del Mulino Marino al Prosciutto crudo di Cuneo.
(Fiammetta Mussio)
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