In origine conosciuta come “La Mannella”, la cantina della famiglia Cortonesi ha “spostato” in tempi relativamente recenti in etichetta il suo vecchio nome per compiere un’operazione tutta di territorio all’insegna del concetto di Cru, ponendo l’accento sulle diversità di clima e suoli offerte dai suoi vigneti: una decina di ettari situati per la maggior parte nel quadrante nord della denominazione e in parte nella zona a sud-est. L’azienda lavora la sua terra dagli anni ’70 del secolo scorso, ma, come è abbastanza usuale a Montalcino, la prima annata imbottigliata è la 1990. Da allora questa piccola realtà ha condotto un bel percorso nel competitivo scenario del Brunello, arrivando oggi a contare su 8 ettari a vigneto, per una produzione di 35.000 bottiglie. Il lavoro nei vigneti è accurato e “in sottrazione”, cioè usando il meno possibile prodotti chimici, magari guardando di più alle operazioni agronomiche e ai tempi di vendemmia. In cantina, l’atteggiamento è il medesimo, con un fermo ricorso alla tradizione fatta di lunghe macerazioni e altrettanto lunghi affinamenti, quasi esclusivamente in legno grande. Tonneau invece per l’invecchiamento del Brunello Poggiarelli, oggetto del nostro assaggio. La versione 2017 profuma di frutti rossi maturi, erbe di campo, spezie e tabacco, anticipando una progressione gustativa continua e dai ritorni fruttati, anche nel finale di buona persistenza.
(are)
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