“Sono persone di poche parole che appaiono severe, come la roccia con cui si devono confrontare”. Il primo sguardo su Branko e Vasja, i proprietari della cantina slovena nata nel 1974 a un soffio dal mare, sembra inclemente. Invece è solo il preambolo a persone tenaci, che vivono una terra dura come il Carso (dal tedesco “Karst” e dall'indoeuropeo “Kar”, rupe) e che hanno deciso di continuare a fare il vino come si è sempre fatto. Persone costanti, che hanno costruito una cantina (nella roccia, sempre lei) pensata verticalmente, capace di accogliere uve che scendono in profondità via via che procede la loro trasformazione (fatta di lunghe macerazioni e lunghi affinamenti, ben sostenuti dalla maturità fenolica degli acini, raccolti in tardo autunno). Persone accoglienti, partite da un ristorante e da due bottiglie con cui ricevevano i loro ospiti, che col tempo hanno capito che si divertivano di più a fare vino (e come dargli torto). Persone grate, che coltivano 7,5 ettari di vigneto ecologico, da cui ottengono vini unici e riconoscibili, come le impronte digitali che spiccano sulle etichette. Vini incredibilmente delicati e solidi, vini-ossimoro, come loro. E com'è questa Vitovska 2013 (magnum), fine nei profumi di uva spina e di arancia, che però ingombra la bocca di freschezza e morbidezza perfettamente amalgamate, infine ripulita dai tannini agrumati; vino lungo-arancione-caldo, come un tramonto estivo.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024