È stata una scelta davvero coraggiosa, quella praticata nel 2008 da Luigi Armanino ed Eleonora Costa, di origini genovesi e uniti nella vita e nel lavoro. Decisi a dare un taglio ai loro precedenti professionali, e innamoratisi di quest’azienda del Monferrato Casalese, l’hanno saputa far diventare non soltanto un riferimento enoico del territorio ma anche un esempio di ospitalità amena, rilevante persino sotto l’aspetto gastronomico: sia per la produzione propria di olio, verdure e farine integrali, sia per la gestione dell’annesso agriturismo e le capacità culinarie di due loro amici come Andrea ed Elisa, all’epoca complici in quella fuga verso un’altra vita. Gli oltre cinque ettari di vigneto sono dislocati al di sotto della cantina, a trecentocinquanta metri d’altitudine, tutti compresi in un ambito dal colpo d’occhio d’immediata suggestione: la conduzione biologica e una sensibile attenzione alle varietà più radicate connotano poi le dinamiche produttive dei titolari, appassionati di Nebbiolo, Barbera e Grignolino, ma lodevoli anche per aver recuperato il Baratuciat, uva a bacca bianca pressoché scomparsa e che nei prossimi anni potrebbe risultare un altro dei loro fiori all’occhiello. L’Agricolae non ha particolarmente risentito dell’annata siccitosa, da brava Barbera d’Asti: fresca, fruttata e di beva, si propone parimenti con struttura solida, polputa ed elegante.
(Fabio Turchetti)
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