Stile moderno e market-oriented, capace però di non dimenticare le sue radici, contraddistinto da etichette eterogenee, ma fortemente capaci di evocare la mediterraneità enoica: questa in sintesi la ricetta di Cusumano. Realtà che è riuscita, nel breve spazio di venti anni scarsi, ad affermarsi come una delle più importanti cantine della Sicilia e di tutto il Sud Italia. Oggi sono oltre 500 gli ettari vitati, distribuiti in aree geografiche differenti, da Ficuzza nel palermitano fino a San Giacomo non lontano da Caltanissetta, da Monte Pietroso ad Alta Mora lungo le pendici dell’Etna, da Monreale a Pachino, con quest’ultimo areale dove si trova il fulcro produttivo aziendale. Dal 2000, anno di fondazione della cantina fino ad oggi, con una produzione che si attesta attualmente su una media di 2.500.000 di bottiglie annue, quella dei fratelli Diego e Alberto Cusumano è probabilmente l’impresa vitivinicola che, più di qualunque altra, almeno nel meridione nazionale, è andata incontro ad una così rapida crescita qualitativa e quantitativa. Il Cubìa nasce nella Tenuta di Ficuzza, non lontano da Palermo e matura per pochi mesi in acciaio, partendo dall’Inzolia, una delle varietà più rappresentative dell’isola e non solo (in Toscana è nota come Ansonica). La versione 2016 ha naso di fieno, mimosa, agrumi e pesca. Al palato, è fresca, dinamica, di buona acidità e dal finale sapido e pulito.
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