La dimensione "tattile" dei vini sta a cuore ai fratelli Cusumano. Fin dalle etichette che, da qualche anno, sono tutte elaborate in eleganti altorilievi che invitano al tocco. Sono spesso linee che riprendono le forme e il movimento dei vigneti. Come sulla bottiglia di Benuara, la cui grafica rimanda ai filari di della Tenuta Presti e Pegni, poco lontani da Monreale, all’interno di terreni collinari argillosi, situati a circa 250 metri sul livello del mare. L'esposizione è pieno sud, ma a rinfrescare le uve ci pensa la brezza del mare che dista circa dieci chilometri. Qui nasce questo vino che vede protagonisti un vitigno autoctono e uno internazionale e porta il nome di un fiore che cresce in primavera. Gli acini, una volta portati nei locali adibiti alla vinificazione, macerano a freddo nel mosto per due giorni alla temperatura di 7 gradi, fermentano in acciaio, svolgendo anche la malolattica. Si passa dunque all’affinamento, svolto per sei mesi in acciaio e, per il 20% della massa totale del vino, in botti grandi di rovere. per due mesi. Il colore rubino è screziato da un leggero violaceo, sa tanto di frutta rossa e ha una nota dolce di legno affatto marcante. Regge in freschezza e colpisce per una presenza tannica importante ma già armonica. Un rosso siciliano importante ma che può essere bevuto già adesso. Il consiglio è di consumarlo un po' fresco: la sua acidità lo rende anche dissetante.
(Francesca Ciancio)
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