La storia di Decugnano si perde nella notte dei tempi; con certezza sappiamo che queste terre, appartenenti alla chiesa di Santa Maria di Decugnano, già nel 1212 producevano vino per il clero di Orvieto. Poi i periodi di abbandono superano quelli di cura della terra e delle vigne, fino a quando nel 1973 Claudio Barbi, originario di Brescia, vede questi campi e se ne innamora, intuendone il potenziale. Un impegno straordinario nel risistemare, scavare, reimpiantare, ristrutturare che ha un primo esito cinque anni dopo, quando escono i primi vini e si incasellano i primi record: Decugnano dei Barbi ha prodotto il primo metodo classico umbro, nel 1978, e la prima muffa nobile italiana, nel 1981. Questi risultati non sono certo casuali: nascono dal rispetto del territorio, dalla ricerca, dalla sperimentazione. Le uve di molte tipologie diverse nascono da terreni che erano fondali oceanici i cui fossili e le cui conchiglie danno ai vini un carattere minerale e marino. I trattamenti nei vigneti sono ridotti al minimo indispensabile, senza comunque far ricorso a insetticidi e concimi chimici. Il Metodo classico Brut di un bel colore paglierino, si rivela all’olfatto con note piacevoli di mela e cenni agrumati di pompelmo, quindi fragranza di pot pourri. Gradevole l’impatto al gusto, quasi cremoso nella sua avvolgenza, dalla tensione acida equilibrata, per un finale di lunghezza ben proporzionata.
(Leonardo Romanelli)
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