02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

DEGUSTAZIONE MONDIALE, CONDOTTA DA SERENA SUTCLIFFE, MASTER OF WINE, A CAPO DEL REPARTO VINI DI SOTHEBYS, FESTEGGIA IL VINITALY n. 40. L’ITALIA RAPPRESENTATA DALLE BOTTIGLIE DI GAJA, CAPRAI, ANTINORI, INCISA DELLA ROCCHETTA (SASSICAIA)

Italia
Serena Sutcliffe

Un brindisi ai suoi “primi quarant’anni” e all’ottimismo che sembra tornare sui mercati. Una degustazione di grande prestigio delle meraviglie enologiche dei migliori terroir del mondo, condotta da Serena Sutcliffe, master of wine, a capo del Reparto Vini di Sothebys, la più importante casa d’aste del mondo, ieri, ha salutato il Vinitaly 2006, edizione n. 40, e ha simbolicamente salutato il ritorno alla fiducia degli imprenditori del vino italiano.

La Sutcliffe, che ha selezionato personalmente i vini in degustazione, ha sapientemente guidato l’assaggio dei “magnifici tredici” in una progressione davvero avvincente. L’assaggio è partito con lo Champagne, diventato famoso per essere il più gettonato dalle rock star e dalle modelle, vale a dire il Cristal di Louis Roederer, millesimo 1999. Poi è stata la volta del Mersault Premier Cru Les Chermes 2000, chardonnay in purezza di grande mineralità. Il primo rosso è stato uno strepitoso bordolese: Chateau Giscours 2000, seguito da un’altrettanto intrigante borgognone il Clos Saint Denis Grand Cru 1998 del Domaine Dujac, capace di regalare le migliori suggestioni del pinot noir. Poi è stata la volta di un classico syrah della Cote Rotie, “La Turque” 2001 di E. Guigal. Della Tenuta San Guido, la “culla” del Sassicaia, il Guidalberto 2004, prepotentemente mediterraneo. A seguire il Solaia 2001 di Piero Antinori, uno dei più celebri “supertuscan”, da un uvaggio di cabernet sauvignon, cabernet franc e sangiovese. A rappresentare i colori del Piemonte, il Barbaresco 2001 di Angelo Gaja, una delle figure più importanti del nostro panorama vitivinicolo. Poi è stata la volta del Sagrantino di Montefalco 25 Anni 2000 di Marco Caprai, capace come pochi altri di coniugare un vino, un vitigno e un territorio. Dalla penisola iberica il Ribero del Duero Pingus 2001 del Dominio de Pingus, da uve tempranillo in purezza, e il Priorat L’Ermita 1998 di Alvaro Palacios, uvaggio di gamacha, pais, carinena e cabernet sauvignon. Unico vino proveniente dal Nuovo Mondo l’australiano Descendant 2004 di Torbreck, syrah in prevalenza con una piccola (e insolita) aggiunta di viognier. A conclusione di questa meravigliosa maratona di assaggio, uno straordinario Gruner Veltliner Kaferberg Berenauslese 2004 di Willi Brundlmayer.

Tredici splendidi capolavori capaci non solo di rappresentare quanto di meglio offre l’enologia mondiale, ma anche di suscitare le suggestioni più intriganti che solo il vino d’autore sa regalare.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli