Nella Sardegna enoica, ancora terra tutta da scoprire nelle sue potenzialità più intime, c’è una cantina, e soprattutto un uomo, Alessandro Dettori, che, dal 1996, con il suo lavoro rigoroso quanto radicale non sembra rincorrere il nuovo quanto, invece, guardare verso orizzonti perduti. I suoi 29 ettari a vigneto, da cui vengono ricavate 95.000 bottiglie, si trovano a Sennori, in provincia di Sassari, in un triangolo di terra chiamato Romangia, zona geografica del Logudoro, “luogo dorato” in sardo, perché considerata la parte più fertile e ricca dell’isola e da sempre la culla del Cannonau. Ma il vitigno sardo per eccellenza (come, del resto, accade per il Vermentino, il Moscato, il Pascale e la Monica) nella Tenuta Dettori compie una parabola “sui generis”, dagli approdi spesso sorprendenti. I vini di Dettori, infatti, non sono fatti per mettere tutti d’accordo. Sono vini che, anzi, difficilmente possono essere ricondotti ai dettami e le regole (anche quelle più banali) della moderna tecnica, eppure sono in grado di affascinare, mostrando vie, esperimenti, rotte, esiti e suggestioni fuori dal comune. Il Romangia Rosso 2007 ha colore rosso granato con unghia aranciata, preludio di profumi difficili da catalogare in confini troppo angusti: intensamente fruttati e vegetal-balsamici, speziati e erborinati. Palato altrettanto originale e, per certi versi, spiazzante, di sontuoso calore e forza.
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