La cultura del vino, lo sappiamo, non è che sia molto sviluppata alle nostre latitudini. La pressione commerciale la fa da padrona e se viene proposto adesso un bianco ad oltre dieci anni dalla sua vendemmia, spesso è faticoso poterlo addirittura farlo provare per essere messo in vendita. Meno male, verrebbe da dire, che c’è qualcuno che non molla e, anzi, fa di questa battaglia uno dei suoi punti di forza. È il caso della cantina irpina guidata da Roberto e Generoso Di Meo che comprende nella propria gamma di etichette selezioni di Fiano e Greco da lungo invecchiamento in cantina (peraltro rigorosamente effettuato in acciaio), a dimostrazione che anche i bianchi, se ottenuti da vitigni di razza, hanno il potere di sfidare il tempo senza alcun tipo di problema, ma anzi con grande slancio. Il Greco di Tufo Vittorio Riserva 2008, quindi, non è una sorpresa ma una bella conferma. Ha naso che sa di frutta a polpa gialla, agrumi canditi, mandorle tostate, il tutto racchiuso da una chiara nota idrocarburica. Pieno e sapido al palato, possiede sorso ancora grintoso, dall'espressione fruttata fragrante e persistente, che ne segna anche il lunghissimo finale. L’azienda conta su 38 ettari di vigneto, per una produzione di 350.000 bottiglie, divisa tra i Fiano coltivati nella tenuta di Salza Irpina, i Greco provenienti dai comuni di Santa Paolina e Montefusco e gli Aglianico coltivati a Montemerano.
(are)
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