1090 - 1990: quasi mille anni di storia sono l’occasione di Dievole per raccontare un vino - Novecento - che proprio nel 1990 inizia il suo racconto del Chianti Classico meridionale. Con l’annata 2019, la cantina della Alejandro Bulgheroni Family raccoglie infatti 30 anni di vendemmie a Vagliagli in Castelnuovo Berardenga. Un excursus storico che a sua volta racchiude diverse ere enologiche, che il vino chiantigiano ha attraversato in termini di stile: dall’enologia tradizionale degli anni Novanta - con uvaggi misti locali bianchi e rossi che maturavano in legno grande; ai ruggenti anni Duemila - che ammiccavano alla barrique e ai vitigni internazionali; fino ai giorni nostri - che tornano a far parlare i terreni e la succosità del Sangiovese, coi suoi complementari rossi autoctoni. L’annata 2019 lo espone bene: colore brillante e trasparente nel bicchiere, ha la vivacità dei piccoli frutti rossi e dello iodio, che si diffondono succosi e speziati in bocca, con l’irruenza ancora giovane del tannino e una chiusura golosa di caramella alla ciliegia. Il Leitmotiv “Less is more” - che presuppone sapere ed esperienza per non standardizzare - caratterizza oggi la gestione del gruppo Alejandro Bulgheroni Family, di cui Dievole è stato il primo investimento in Italia nel 2012 (insieme a Montalcino), cui ha seguito Bolgheri. La sola Dievole può contare su 600 ettari, di cui 152 vitati, per lo più piantati a Sangiovese.
(ns)
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