Dall'annata 2015 la già onirica etichetta del Tancredi ha un significato in più: è dedicata infatti al compianto Giacomo Rallo, fondatore del marchio siciliano Donnafugata insieme alla moglie Gabriella nel 1983, un uomo all'antica ma con una visione contemporanea come pochi. Così gli edifici di Contessa Entellina, quartier generale dell'azienda dove si coltivano diciassette varietà di uva, sono sospesi sulle nuvole, proprio a voler sottolineare l'idea della terra e della creatività. Un'etichetta storica, uscita per la prima volta nel 1990, fatta con Nero D'Avola, Cabernet Sauvignon e Tannat e pensata per invecchiare a lungo. Un rosso dunque importante che punta sulla struttura e sull'eleganza, sul frutto netto di prugna e mora, su sentori di tabacco e cioccolato, su una trama tannica decisa e piccante - e qui il Tannat fa la sua parte - e su un corpo pieno e morbido, grazie anche alla maturazione in barrique di secondo e terzo passaggio e a una lunga sosta in bottiglia. C'è poi il vegetale del Cabernet Sauvignon che dona una bella ventata di freschezza. Qui è complice anche un'annata non calda come la 2016 che ha regalato all'etichetta un sorso meno caldo e più sottile con un Nero D'Avola più profumato che mai. Rimane un vino da tavola, nel senso che va accompagnato a piatti importanti di carne bovina e suina preparati con cotture lente.
(Francesca Ciancio)
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