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DONNE & GIOVANI, ECCO I NUOVI AFICIONADOS DEL VINO D’AUTORE: 1.200.000 HANNO PRESO D’ASSALTO “CANTINE APERTE”, IL 25 MAGGIO

Italia
Cantine Aperte, il solito successo

Donne e giovani, sono loro i nuovi aficionados del turismo del vino. Ma ad aver preso d'assalto i 970 vignaioli che hanno spalancato oggi le porte per Cantine Aperte è stato un vero e proprio esercito: ben 1.200.000 turisti hanno scelto di trascorrere questa domenica all’insegna del vino d’autore, in una full immersion tra bottiglie, degustazioni, prodotti tipici e concerti. Un successo senza precedenti per la l’evento simbolo del Movimento Turismo del Vino, con un incremento del 20% sul 2002 (con punte di oltre il 50%). Centinaia di cantine in tutte le regioni sono state invase da gruppi di amici, giovani coppie, famiglie con bambini, ma sta cominciando a cambiare l’identikit del turista-tipo: se prima l’età media era sui 40-45 anni, sempre più si trovano in giro giovani appassionati (25-30 anni), e soprattutto donne, che dopo essersi appassionate all’argomento e magari aver frequentato corsi di degustazione, vogliono imparare “sul campo”.
Punto forte di ogni territorio è stata la valorizzazione delle eccellenze agroalimentari, con speciali “gemellaggi” tra le bottiglie ed i salumi, i pani, i formaggi e i tesori Dop e Igp di cui è ricchissimo il nostro patrimonio enogastronomico. Non sono mancati gli eventi e gli appuntamenti culturali, con mostre e concerti, e grande successo ha ottenuto l’accoppiata “vino & bici”, una delle novità di quest’anno: le escursioni su due ruote lungo appositi itinerari con soste nelle cantine, organizzate in collaborazione con la Federazione Italiana Amici della Bicicletta, hanno registrato il tutto esaurito, a conferma del ruolo positivo del cicloturismo per lo sviluppo e la conoscenza del territorio. Sono andate forte, in particolare, tra i molti sportivi e i gourmet più in forma, le gite in Toscana, in Sicilia, in Piemonte, in Emilia e nelle Marche.
“Il successo crescente di Cantine Aperte - afferma Francesco Francesco Lambertini, vignaiolo emiliano alla guida del Movimento Turismo del Vino - dimostra che il turismo del vino, un business valutato 2,5 miliardi di euro, è una molla ormai affermata per partire alla scoperta del nostro Paese”. E quest’anno il turismo enogastronomico ha conosciuto una notevole accelerazione, perché le gravi difficoltà internazionali e la crisi economica hanno scoraggiato i lunghi spostamenti o le vacanze verso mete esotiche, favorendo invece i cosiddetti “viaggi di prossimità”, diretti in Italia e contraddistinti dal connubio tra cibo, vino e arte.
Evoluzione della vecchia gita “fuoriporta”, il turismo enogastronomico punta dritto sui distretti enologici - secondo il Censis la classifica delle regioni di culto vede in testa la Toscana, seguita da Piemonte, Veneto, Campania, Umbria - presi d’assalto da viaggiatori che desiderano trascorrere le proprie vacanze in mezzo alla natura, alla tranquillità e ai cibi genuini, gli indicatori più importanti di qualità della vita. E poiché si tratta di clienti sempre più colti, informati ed esigenti, con notevole capacità di spesa (che per ogni 10 euro spesi in cantina ne lasciano sul territorio altri 50), è importate accendere i riflettori sulla qualità dell’accoglienza, investendo sul servizio e le strutture ricettive. E, proprio per rispondere a questa esigenza, le cantine si sono dotate di uno speciale codice di autoregolamentazione, il Decalogo dell’Accoglienza: i visitatori potranno d’ora in poi valutare le cantine in base al numero delle foglie di vite con cui sono state classificate (tre, quattro o cinque, a seconda di quanto i vignaioli hanno da offrire ai turisti).

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