Affinato per 18 mesi in legno grande, il Barolo Serradenari 2018 possiede profumi che alternano rimandi più freschi ai piccoli frutti rossi e agli agrumi e sfumature più evolute di fiori leggermente appassiti, su toni di sottobosco e spezie. In bocca, il sorso è ampio e polposo, dai tannini ben presenti e dalla fragranza acida puntuale, che termina in un finale solido, che richiama ancora i frutti rossi e le spezie. L’azienda Dosio, posta in località Serradenari, nei pressi di La Morra, ha storicamente condotto, quando il proprietario era Giuseppe Dosio, un’esistenza tutto sommato ai margini del successo che progressivamente stava investendo il Barolo. Da una decina di anni la cantina è stata rilevata dal manager con la passione per il vino Gianfranco Lanci (presidente di Lenovo, dopo aver ricoperto lo stesso ruolo in Acer e in Texas Instruments), che più di recente è diventato anche proprietario della Coppo di Canelli e, se pure senza accelerazioni fulminanti, sta percorrendo un percorso virtuoso, anche in virtù di una articolata ristrutturazione aziendale complessiva. Si tratta della classica realtà langarola di piccole dimensioni, con 11 ettari a vigneto per una produzione totale di 65.000 bottiglie, incentrate sui vini a denominazione della zona, a partire dal Dolcetto e dalla Barbera, con le etichette dei Barolo ad occupare, evidentemente, la fascia apicale del portafoglio etichette.
(fp)
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