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E DOPO LA CRISI DEL VINO ARRIVA QUELLA DELL'EDITORIA ENOGASTRONOMICA. IL CALO DI PUBBLICITA' E DI LETTORI METTE A RISCHIO LA SOPRAVVIVENZA DI MOLTE RIVISTE SPECIALIZZATE. MOZIONE ALLA CAMERA DEI DEPUTATI FIRMATA DALL'ON. CLAUDIO FRANCI (DS)

Italia
Editoria del wine & food in crisi?

Non bastava la crisi del vino, adesso arriva anche quella dell'editoria enogastronomica: l'allarme lanciato dall'onorevole Claudio Franci (Ds), eletto nella circoscrizione di Siena e primo firmatario di una mozione indirizzata alla Camera dei Deputati che chiede misure urgenti e invoca un monitoraggio sulla situazione dell'editoria specializzata. Una sorta di riconoscimento dello stato di crisi per un settore che, secondo le stime conta quasi 400 testate, e che negli ultimi tempi registra un calo diffuso della pubblicità e dei lettori.

"Il problema interessa i grandi come i piccoli - spiega preoccupato Paolo Benvenuti, direttore delle Città del vino a cui fa capo la rivista "Terre del Vino" - mina la sopravvivenza delle testate specializzate e con esse la capacità di comunicare al grande pubblico la cultura del vino e del cibo. Al tempo stesso quasi tutti i giornali italiani (escluso "La Stampa" e "Il Sole 24 Ore") hanno dimesso la pagine dedicata all'agricoltura o l'hanno fortemente ridimensionata, ultimo, in ordine di tempo, il "Corriere della Sera".
Questo - aggiunge Benvenuti - mentre anche le nostre riviste fanno sempre più ricorso a service esterni, non formati al settore, con il risultato che la qualità dell'informazione e l'approfondimento possano venir meno". Una crisi a tutto tondo che arriva in un momento in cui l'enogastronomia continua ad essere percepita come un fenomeno di culto, capace di accendere i riflettori delle televisioni e appassionare oltre tre milioni di enoturisti.

"A fronte di tanto interesse e voglia di bere - aggiunge Benvenuti - sta venendo meno la voglia di leggere, conoscere e approfondire. Quegli stessi elementi che in tanti anni e attraverso un complesso percorso hanno contribuito a far crescere, sviluppare e comunicare l'immagine del vino e quanto di meglio offre il made in Italy in termini di sapori, tradizioni e legame con il territorio. Se vogliamo avere salva
la nostra editoria - commenta il direttore delle Città del vino -
occorre un serio aiuto da parte delle istituzioni. In primis è
necessario un supporto per favorire la formazione di professionisti specializzati e avviare, al tempo stesso, un monitoraggio della situazione editoriale italiana.

Secondo Benvenuti "solo una volta individuati tutti gli attori, che non sono certo pochi, potremo andare verso dei veri e propri stati generali del settore e insieme trovare le giuste soluzioni ai nostri problemi".

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