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E’ venuto a mancare oggi il critico d’arte e filosofo Gillo Dorfles, uno dei giganti della cultura italiana contemporanea, della quale è stato protagonista dal secondo dopoguerra: un cammino che spesso si è incrociato anche con il vino italiano

Critico d’arte, filosofo, psichiatra e padre dell’estetica italiana del dopoguerra: con la scomparsa, a 107 anni, di Gillo Dorfles, viene a mancare uno dei protagonisti principali della cultura nazionale contemporanea, eclettico quanto tagliente, poliedrico nell’analisi (dall’architettura al disegno industriale, passando per l’editoria e il ruolo dell’artista) e rivoluzionario nella sua carica decostruttiva. Un’esistenza protrattasi dalle reminiscenze dell’impero austro-ungarico della sua Trieste al mondo iperconnesso della società liquida globale, e che più volte lo ha portato a contatto personale con il mondo del nettare di Bacco; nel 2005 ricevette il riconoscimento speciale alla carriera del Premio Masi “Civiltà Veneta”, e nel 2013, da un incontro con l’azienda salernitana San Salvatore, nacque l’Aglianico Riserva “Omaggio a Gillo Dorfles”.

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