Un uomo fantastico, Emidio Pepe. Passarci mezza giornata insieme equivale a vivere un’esperienza totalizzante, foriera di un arricchimento sulla viticoltura con pochi eguali, oltre che sul vino in senso lato. Ultraottantenne ma ancora in gambissima, e non soltanto nello spirito - “manteniamoci giovani” è sempre stato il suo motto - fa il vino allo stesso modo da quasi sessant’anni: pigiando ancora l’uva con i piedi, solo per dirne una. Certamente, è innegabile che gli ultimi anni lo abbiano visto sempre più protagonista anche grazie alla maggiore attenzione del mondo enoico verso pratiche colturali cosiddette “naturali”, comunque minimamente invasive sia in vigna sia in cantina: in ogni caso, la coerenza è stata sempre uno dei suoi marchi di fabbrica, anche oggi che in azienda lo aiutano le figlie Sofia e Daniela, insieme alla nipote Chiara. Il modus operandi e la filosofia di vita di Emidio sono sempre stati improntati a quello spirito attualmente apprezzato da molti appassionati e addetti ai lavori, quindi per lui e per i suoi collaboratori non è di certo cambiato granché, rispetto ai tempi pionieristici in cui doveva faticare per farsi conoscere da enotecari e ristoratori. Vini d’Abruzzo sinceri, longevi e tipici, di forte personalità come il suo Trebbiano: sapido, agrumato, denso, complesso, marcato da toni di mela, pesca gialla e macchia mediterranea. Riconoscibilissimo.
(Fabio Turchetti)
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