Éric Taillet è quello che si dice un “figlio d’arte”. È stato il padre Daniel a tramandargli la passione e l’attività vitivinicola nella Champagne, dopo che nel 1961 aveva iniziato a produrre le sue prime bottiglie. Éric è così diventato nel 1995 l’attuale patron di questa piccola realtà, 5,7 ettari a vigneto, coltivati a Pinot Nero, Chardonnay e Meunier, che si trova a Baslieux-sous-Châtillon nel cuore della Valle de la Marne. Siamo in quella parte della Champagne che vide il fronte della Grande Guerra distruggere quasi per intero il patrimonio viticolo dell’areale, caratterizzato dalla coltivazione soprattutto del Petit Meunier. Un patrimonio ricostruito lentamente ma del tutto riscoperto, in termini di vini, solo agli inizi del Nuovo Millennio attraverso l’impegno di una pattuglia di piccoli produttori che lo hanno riportato ai vecchi splendori. E Éric Taillet è uno tra questi, visto che la sua produzione ruota proprio intorno ai Blanc de Meunier, che hanno decretato successo e fama per la sua Maison. Lo Champagne Renaissance, Meunier in purezza fermentato e affinato in legno prima del riposo sui lieviti, per un totale di 60 mesi, profuma di piccoli frutti rossi, agrumi, con tocchi erbacei e mentolati. In bocca, il sorso è sapido, fragrante e vivace, dalla struttura ben articolata che si risolve in un finale lungo e persistente tra delicata effervescenza e ritorni di menta fresca.
(are)
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024