Cerretta, Lazzarito, Vignarionda, Prapò sono i 4 cru che la cantina Ettore Germano produce a Serralunga d’Alba, dove la famiglia coltiva la vite fin da metà dell’Ottocento, a partire da soli 4 ettari che oggi sono diventati 22. La vendita di grappoli alle cantine di zona finisce negli anni Sessanta proprio con Ettore Germano, grazie al sostegno della moglie Rosanna Porro. Rinnovano i vigneti, ne comprano di nuovi, costruiscono la cantina e diventano pian piano l’azienda rinomata che sono oggi: il primo anno in cui tutta la produzione viene imbottigliata è il 1993, poco dopo subentra stabilmente nell’attività il figlio Sergio con la moglie Elena Bonelli, mentre i loro figli, oggi, non si tirano indietro. Spumanti, bianchi e rossi (composti da Chardonnay e Pinot Nero, Nascetta e Riesling Renano, Barbera e Nebbiolo) fanno tutti parte del loro portafoglio etichette che tocca una produzione media annua di 16.000 bottiglie. Prapò è dove sorge la cantina, come pure il vino in oggetto, grazie a due ettari di vigna vecchia 45 anni a circa 350 metri di altezza. Faceva parte di Cerretta, ma fu differenziata nel 2009, per via dei suoli ancora calcarei ma con strati sporadici di arenaria. Dall’annata 2020 ne è nato un vino bilanciato e scorrevole: delicati profumi di arancia e fragola prendono sicurezza in bocca, grazie ad un sorso polposo e aderente, balsamico e floreale al gusto, persistente nel finale sapido e dolce.
(ns)
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