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EVENTO SPECIALE PER GLI APPASSIONATI DI VINO: L’UNION DES GRANDS CRUS DE BORDEAUX PER LA PRIMA VOLTA A MILANO. 80 STORICI CHATEAUX IN DEGUSTAZIONE

Per la prima volta nella storia delle manifestazioni nazionali legate al mondo del vino l’Union des Grand Crus de Bordeaux è stata nel nostro Paese, per far degustare a giornalisti, operatori e professionisti del vino, oltre 80 Chateaux dei suoi 128 associati. Si tratta della più estesa rappresentazione mai giunta in Italia di gioielli enologici
delle storiche proprietà francesi situate nelle più vocate aree “d’appellation” (Médoc, Saint Estèphe, Haut Médoc, Pauillac, Saint Julien, Listrac-Médoc, Moulis en Médoc, Margaux, Pessac Léognan, Graves, Pomerol, Saint Emilian Gran Cru, Sauternes e Bersac).

L’appuntamento, curato dalla Sopexa Italia, rappresentante dei vini francesi nel nostro Paese, ha visto un’accurata degustazione, dove sono stati proposti i “millesimo 2001”.
Da sempre i vini francesi rappresentano il miglior esempio nel campo enologico e, in particolare, i vini di Bordeaux, la cui area geografica raccoglie decine e decine di prodotti meravigliosamente riconosciuti in tutto il mondo. Un Gran Cru de l’Union corrisponde ad un’area vitata circoscritta dalle caratteristiche uniche e identificabili, in grado di conferire al vino eleganza, complessità ed eccezionale longevità. Ogni vino di ciascun membro de l’Union des Grands Crus de Bordeaux identifica l’espressione del territorio ed è il frutto di un antico savoir-faire nella selezione e trasformazione della materia prima e nella ricerca di un armonico accordo fra le caratteristiche di ciascun vitigno.

L’Unione nasce trenta anni fa, esattamente nel 1973, con lo scopo di sviluppare programmi di degustazione in Francia e all’estero per diffondere l’immagine dei Grands Crus de Bordeaux in tutto il mondo. Intorno all’Union de Bordeaux si è sviluppata lentamente una grande comunicazione a partire dagli anni ’70, anni in cui, le iniziative dedicate alla produzione sul mercato estero del prodotto vinicolo francese erano gestite da pochi organismi a cui facevano capo prodotti e produttori semplicemente accomunati dalla stessa provenienza geografica che ha coinciso, nella maggior parte dei casi, con l’Aoc. Per i produttori di allora non era immaginabile intraprendere viaggi promozionali con regolarità, ne partecipare ad appuntamenti con la stampa e gli operatori. Il personale impiegato presso le varie proprietà non era ancora particolarmente preparato, così come i budget previsti, poco significativi e destinati perlopiù a campagne comunicative e promozionali. A distanza di trenta anni, la situazione è nettamente cambiata e l’Union des Grands Crus si è dotata sempre più di organizzazione efficiente, attraverso l’impegno di maggiore personale e di ben sei diversi presidenti. Oggi essa conta ben 130 Cru classés e non classesés, ciascuno dei quali viene accomunato dalla stessa esigenza per la qualità.

Con oltre 5.000 ettari di vigneto e 240.000 ettolitri di vino prodotto all’anno, gli chateaux associati all’Unione rappresentano attualemente un volume d’affari complessivo pari a 300 milioni di euro. Capofila della più prestigiosa area vinicola e di un settore produttivo pilastro dell’economia di un’intera regione, l’Union des Grands Crus è divenuta, a pieno titolo, la rappresentante di un gruppo di attori economici di prim’ordine: ai 2500 addetti regolarmente impiegati all’interno delle diverse realtà vinicole, se ne aggiungono circa 7000 lavoratori stagionali.
I membri dell’Union sono tutti consapevoli che la produzione dei grandi vini non può prescindere da un’efficace attività di comunicazione sul mercato; insieme alla presenza di oltre 10.000 differenti proprietà e di 57 diverse denominazioni di origine, essi diffondono in ogni parte del mondo la loro filosofia, rivolgendosi, in particolar modo a giornalisti e operatori, ai quali è affidato il compito di diffondere la cultura del buon bere.
Un “preciso ordine di squadra” impone ai proprietari soci dell’Unione e ai loro rispettivi collaboratori la partecipazione a tutte le degustazioni promosse e organizzate dall’associazione, qualsiasi sia il mercato visitato.

Il 2002 ha visto molti di loro percorrere ben 65.000 chilometri in diverse aree del mondo, prendendo parte ai vai appuntamenti in tutto l’arco dell’anno. Quest’anno, l’Union des Grands Crus si è prefissata l’impegno di allargare e potenziare il suo raggio d’azione incontrando gli operatori dei maggiori sette mercati interessati ai Grands Crus: in Europa la Germania, l’Italia, il Belgio, la Francia, la Gran Bretagna e la Svizzera, in America gli Stati Uniti e in Asia il Giappone, Singapore ed Hong Kong.

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