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EXPORT ITALIANO DEL VINO IN FRENATA. ISMEA: MALE ANCHE IL SEGMENTO DOC E DOCG. I CONSUMI DELLE FAMIGLIE ITALIANE SONO STABILI

Stop nell’export del vino: caduta verticale delle vendite all'estero, nel primo semestre 2003, che non risparmia neanche il segmento dei vini di qualità. Il saldo attivo della bilancia vinicola è sceso a quota 1.176 milioni di euro (dai 1.228 del 2002, con un calo del 4,2% su base annua): i dati Ismea/Istat parlano di una contrazione del 19% in quantità (6.102.000 ettolitri) e del 3% in valore (1,2 miliardi di euro di euro).

Entrando più in particolare sui dati, il vino da tavola segna un crollo delle vendite all'estero del 27,2% (per un totale di 3.151.760 ettolitri), i doc-docg (con quasi 2 milioni di ettolitri) registrano una contrazione del 9,5% in volume che si traduce in un meno 8,5% dei valori (630 milioni di euro). Non solo, è stato il forte aumento dei prezzi, dovuto ad una vendemmia ai minimi storici, che ha limitato le perdite in termini valutari, confermando però una situazione di difficoltà del settore.

La Germania, tra i principali Paesi clienti, con una quota del 33,6% sul totale, ha ridotto del 20% l'acquisto di vini italiani, contro una crescita del 5% messa a segno dagli Usa.

Cresce, invece, l'import (78,7% sulla quantità) e in valore (più contenuta, ma comunque del +29,3%).

Secondo l'Osservatorio Ismea-Nielsen, i consumi delle famiglie italiane nel 2003 registrano una sostanziale stabilità in termini di volumi.

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