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FABIO CARLESI, SEGRETARIO GENERALE DELL’ENOTECA ITALIANA, TRACCIA LE LINEE FONDAMENTALI DEL SUO PROGRAMMA: FORMAZIONE, ENO-GASTRONOMIA E RAPPORTO PRIVILEGIATO CON LE AZIENDE VITIVINICOLE

Italia
Gelasio Gaetani Lovatelli d'Aragona, Fabio Carlesi e Emanule Filiberto di Savoia

Fabio Carlesi, segretario generale dell’Enoteca Italiana fresco di nomina (WineNews lo ha anticipato già da mesi, ndr), si avvicina a questo incarico con le idee molto chiare. “So che dovrò affrontare l’attualità di una situazione critica per il mondo del vino nel suo complesso e per li mercato in particolare. Un punto fermo sul quale mi impegnerò da subito sarà la difesa, il consolidamento e, possibilmente, il rinnovamento del binomio vino-territorio. Insistere su questo connubio è di fondamentale importanza per i vini italiani, evitando assolutamente che imbocchino la deriva dei prodotti senza identità, che li porterebbe inevitabilmente su un piano di inferiorità rispetto ai vini del Nuovo Mondo. Questo sarà in breve il leit motive dell’attività di promozione dell’Enoteca Italiana all’estero, che punterà decisamente verso i nuovi mercati dell’Europa dell’Est e della Cina in particolare. Non dimenticando però l’elemento strategico della formazione. In cantiere esiste, infatti, un vero e proprio progetto formativo dell’Enoteca Italiana per l’estero, che si articolerà (in collaborazione con l’Istituto per il Commercio con l'Estero) attraverso corsi di formazione per il personale di sala dei grandi ristoranti e dei grandi alberghi internazionali, perché il vino italiano sia presentato nel modo giusto e sia promosso con la dovuta competenza. In questo sforzo, accanto alla capacità del vino italiano di fungere da “naturale ambasciatore” dell’“Italian Style”, cercherò di creare delle sinergie con i comparti più importanti del “made in Italy”, grande moda in testa, sfruttandone la capacità di creare un appeal immediato”.
“Ma l’Enoteca Italiana non sarà soltanto vino. La nuova parola d’ordine potrebbe diventare “eno-gastronomia”. Perché credo - continua Carlesi - che il vino sia pienamente a “suo agio” solo se accompagnato e abbinato sempre con del cibo. Punterò molto anche sul potenziamento del rapporto diretto e privilegiato dell’Enoteca Italiana con gli imprenditori vitivinicoli e le loro esperienze, per trasformare il ruolo di questa istituzione in un vero e proprio supporto alle aziende, coordinando anche con loro i piani di promozione. Se dobbiamo cercare dei modelli di riferimento, certamente possiamo pensare soprattutto a quello francese, capace di spingere tutto il proprio patrimonio di vini e territori, attraverso strategie di promozione incentrate sull’eccellenza della propria produzione. Anche per l’Enoteca Italiana penso ad una strategia analoga: lavorando con le nostre eccellenze nazionali, lavoreremo per tutti, anche per le denominazioni e i vini meno noti, in un grande viaggio alla scoperta della grandissima ricchezza enologica che solo l’Italia sa offrire”.


Chi è Fabio Carlesi
Fabio Carlesi, cinquantadue anni, umbro, ma senese d’adozione, è laureato in giurisprudenza ed arriva alla segreteria generale dell’Enoteca di Siena, dopo una lunga serie di incarichi manageriali di grande rilievo. La sua carriera professionale cominicia all’Unione Agricoltori della città del Palio, proseguendo alla Confindustria di Siena. Direttore di Siena Export, a cavallo fra gli anni ’80 e ‘90, diventa successivamente direttore generale delle Terme di Chianciano e, in seguito, anche di quelle di San Casciano Bagni e di Saturnia. L’ultimo incarico ricoperto, prima della recente e pretigiosa nomina, è stato quello di direttore generale di PromoSiena (struttura promozionale sinergicamente creata da Camera di Commercio, Comune e Provincia di Siena e, tra poco, anche Monte dei Paschi di Siena). E' membro anche del CdA di alcune società del Monte dei Paschi di Siena.

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