Sono sempre più frequenti i bianchi che popolano le cantine del Bel Paese, visto il loro crescente appeal tra le preferenze dei wine lover. Vini che vanno a pescare nella moltitudine dei vitigni a bacca bianca locali e internazionali. Come nel caso del Verdeluce, uscito per la prima volta con annata 2022. Blend a base di Semillon, Grechetto e Pinot Bianco, con quest’ultima varietà brevemente macerata a freddo, non svolge la fermentazione malolattica e viene maturato in acciaio per 6 mesi. La versione 2023 profuma di pompelmo e cedro, a cui si sovrappongono tocchi più dolci di fiori gialli. In bocca il sorso è denso e avvolgente, dallo sviluppo fragrante e dal finale che torna ancora fruttato. La cantina, a cavallo tra Lazio ed Umbria, ha la sua svolta nel 1979, quando gli enologi Renzo e Riccardo Cotarella, oggi tra i protagonisti assoluti dell’enologia tricolore, costituiscono la Falesco, trasformando una realtà a carattere familiare in un moderno opificio, diventato con il tempo significativo anche nei numeri: 200 ettari vitati e 1.200.000 bottiglie di produzione complessiva. Oggi sul ponte di comando, troviamo le cugine Dominga, Marta ed Enrica Cotarella, che proseguono il percorso impostato dai loro genitori, con alla base vini ben eseguiti e dalla cifra stilistica moderna, concepiti per accontentare anche i palati meno esperti ed avere un incisivo impatto sui mercati internazionali.
(fp)
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024