Jessica Pellegrini parla di confronto. Con il figlio Riccardo, innanzitutto, con il quale ha affrontato i sacrifici degli anni scorsi per avviare, pezzo dopo pezzo, la piccola azienda e che ora contribuisce a costruire insieme a lei (sodalizio professionale celebrato da una nuova etichetta “adulta” di Rosso di Montalcino). Con i colleghi viticoltori, che sente regolarmente per condividere i dubbi e le (in)certezze, che ogni stagione fa scaturire - ancor più oggi, in balia dei cambiamenti climatici che pongono continue sfide all'agricoltura intera. Con le piante, che osserva e ascolta e con cui entra in sintonia; che ha deciso di mettere in primo piano “perché quello che succede in cantina, poi è un gioco”. La sensibilità è di chi ha deciso che il contesto è imprescindibile: il terreno, il microclima (6 ettari di vigna intorno al podere, fra la collina di Montalcino e quella di Montosoli) e via via salendo fino all'influenza degli astri; tutti gli sforzi sono incanalati nell'assecondare - o meglio, restituire il più possibile - l'armonia ecologica ad una coltura che si è forzata in filari regolari. A Fattoria del Pino sono consci di essere in un pezzo di terra fortunatissimo per cui sentirsi grati, da cui anche nella 2017 sono riusciti ad ottenere un Brunello croccante, che sa di frutta fresca, di macchia mediterranea e iodio, dove tannini e sapidità tessono un sorso dalla struttura equilibrata e scorrevole.
(ns)
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