Partire da zero? Potendo scegliere – si è detto il protagonista di questa storia di vita e di vino - meglio iniziare invece dalle Origini. Quelle del territorio, dei profumi, dei sapori, dell’anima del Verdicchio, che di questa area marchigiana è senza discussioni l’uva bandiera. È la missione che s’è data Roberto Cantori quando ha varato la sua (ancora molto giovane) azienda, locata in una frazione di Apiro, nel cuore dei colli jesini, e quando ha scelto – coerentemente - da subito la via del biologico e del massimo rispetto ambientale, “costruendo” poi una casa-cantina dallo stile davvero speciale, in qualche modo anch’essa specchio sintonico dell’anima del progetto. Protette dallo scudo amico del Monte San Vicino, coccolate a dovere e con avveduta accortezza dal titolare (che è anche l’enologo della sua cantina), le vigne, quasi a compensazione di un 2017 notoriamente, e non solo qui, non troppo generoso, hanno dato nel 2018 uve di rango subito palese. E l’Origini ultimo nato ne rispecchia completamente la qualità, avendone derivato la pienezza, la stoffa soda e ampia; ma anche la nitida austerità giovanile – attentamente preservata come un valore fondante dalle scelte di chi lo fa – della tipologia. E allora, ecco all’assaggio nitida tensione d’agrumi, squisite nuance di frutta secca, delicato finale amarognolo: e tutti i presagi d’una grande, quanto fine, capacità evolutiva.
(Antonio Paolini)
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