La “Vigna del Generale”, da cui si ricava il vino oggetto del nostro assaggio, è un po’ il “marchio di fabbrica” della Fattoria Nicolucci. Fu acquistata dopo la prima guerra mondiale da Amedeo Nicolucci, nonno di Alessandro Nicolucci, che oggi rappresenta la quarta generazione della famiglia romagnola impegnata tra vigneti e cantina. Il suo nome rimanda al vecchio proprietario, che era appunto un generale, ed oggi è il vigneto più vecchio della Fattoria Nicolucci, con i suoi 90 anni di età. L’appezzamento si trova a ridosso della rocca di Predappio Alta, che domina la valle del fiume Rabbi, da sempre considerata zona particolarmente vocata alla viticoltura, per i suoi terreni aspri e poveri. La versione 2020 di questo Sangiovese Riserva, viene vinificata in legno e successivamente maturata per 30 mesi in botte grande. I suoi profumi rimandano ai frutti di bosco, alle erbe aromatiche e sono accompagnati da tocchi di grafite e china e cenni affumicati. In bocca il sorso è continuo e guidato da un bel contrasto tra dolcezza e fragranza acida, che lo allunga fino ad un finale ben profilato su ritorni fruttati e leggermente speziati. La Fattoria Nicolucci è nata nel 1885 e rappresenta uno dei simboli enoici della Romagna, con i suoi Sangiovese ottenuti dalla sottozona di Predappio, tra Forlì e Cesena. Oggi conta su 12 ettari a vigneto in biologico e produce complessivamente 100.000 bottiglie.
(fp)
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