Tutto è cominciato nel 1864, l’anno di fondazione dell’azienda che dopo 4 generazioni è ora nelle mani di Claudio: a lui, che fin da piccolo aiutava il padre nel lavoro in vigna ed in cantina, il compito di gestire dal 1989 ad oggi le nuove acquisizioni, la conversione al biologico anche se non certificato, ma riducendo a zero l’uso di diserbanti e concimi chimici, un patrimonio non solo materiale che comunque poggia su 14 ettari vitati di proprietà. La tradizione, nel senso meno vetusto e polveroso del termine, passa attraverso le etichette dei rossi più tipici del territorio, mentre la voglia di sperimentazione e modernità di esprime in un Arneis arancio. La cantina è stata completamente costruita nel 1997 ed ospita, accanto alle vasche d’acciaio, botti grandi di rovere. Il Barolo Castellero 2016 si presenta alla vista di un colore rubino con riflessi granati, limpido, gradevole alla vista. Al naso conquistano i sentori di prugna e ciliegia, netti, poi lievi sentori floreali di viola. Note di erbe aromatiche a completare, come timo e alloro, quindi cenni speziati tenui di liquirizia e chiodi di garofano. Piacevole l’ingresso in bocca, dimostra sostanza, con tannini fini, bilanciati alla parte alcolica, giusta nota acida a rinfrescare. Nella lunga persistenza si scopre un bel retrogusto di confettura ingentilito da note speziate.
(Leonardo Romanelli)
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